Una commissione parlamentare del Regno Unito ha rilasciato oggi una serie di documenti che rivelano, tra le altre cose, che Facebook sapeva che avrebbe innescato una finestra di dialogo delle autorizzazioni Android durante un aggiornamento dell'app che avrebbe raccolto SMS e registri delle chiamate avrebbe portato a "cattive PR" e avrebbe tentato di aggirare il processo al fine di rendere difficile per gli utenti Android scoprire il nuovo comportamento.
I documenti facevano parte di una causa in California presentata dallo sviluppatore dell'app Six4Three. Questi sono stati sigillati dai tribunali, ma le autorità del Regno Unito li hanno sequestrati dal querelante in quella causa mentre era a Londra come parte delle loro indagini sulle pratiche di Facebook e sul trattamento dei dati degli utenti. Secondo i documenti sequestrati, la causa originale verte su:
Facebook sapeva che le modifiche alle sue politiche sul sistema di telefonia mobile Android, che consentivano all'app di Facebook di raccogliere un registro di chiamate e messaggi inviati dall'utente, sarebbero state controverse. Per mitigare qualsiasi cattiva PR, Facebook ha pianificato di rendere il più difficile possibile per gli utenti sapere che questa era una delle caratteristiche sottostanti dell'aggiornamento della loro app.
La mostra numero 172 della causa originale fornisce alcuni dettagli di supporto, in cui uno scambio di e-mail tra sviluppatori di Facebook che suggerisce che includere nuove autorizzazioni era una "cosa ad alto rischio da fare dal punto di vista delle pubbliche relazioni" e assicura che un percorso di aggiornamento che ometterebbe le nuove autorizzazioni il dialogo era stato esplorato ed era praticabile. A differenza di altri scambi di e-mail sulla vendita dei dati degli utenti e sulle modifiche alle API che garantirebbero la reciprocità dei dati tra gli sviluppatori e la stessa Facebook, non ci sono prove che il CEO di Facebook Mark Zuckerberg fosse a conoscenza di questo particolare problema.
Facebook è stato messo a fuoco negli ultimi mesi a causa delle sue politiche di gestione dei dati e delle pratiche interne relative alle elezioni presidenziali del 2016. Queste nuove scoperte aggiungono carburante a un fuoco ancora acceso e mentre Facebook affronta un parlamento del Regno Unito meno indulgente, ci aspettiamo di vedere e ascoltare di più nei prossimi giorni e settimane.
Facebook è la piattaforma di social network più popolare al mondo e dal terzo trimestre del 2018 ha 2, 27 miliardi di utenti attivi mensili. Sono molti i dati utili degli utenti che devono essere protetti. La domanda rimane: Facebook sta davvero cercando di proteggerlo?
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